Inizio: 21 ottobre 2013
Fine: 23 ottobre 2013
Spesso da romanzi o storie vere sono
tratti interessanti videogames; questa volta è stato fatto il contrario. Oliver
Bowden, alias Anton Gill (esperto in storia del Rinascimento italiano) ha
scritto una versione romanzata basata sul famosissimo videogames Assassin’s
Creed. Nulla di più inconsistente! Mi spiego meglio: un videogioco ha una
trama, uno scopo, un racconto che fa da filo rosso, ma fondamentalmente è
legato ad una cosa sola: superare i vari livelli. Non esiste una strada
alternativa: se non uccidi loro, loro uccideranno te … e game over, si
ricomincia da dove hai salvato l’ultima volta. Un libro è una cosa decisamente
molto più complessa, e ahimè, Gill ha toppato in pieno. Affascinata da sempre
da giochi come Assassin’s Creed ho fatto l’errore di aspettarmi troppo da
questo libro; sicuramente tutta la ricostruzione storica e la trama in sé sono
apprezzabili, ma punto. Non c’è altro. È irritabilmente inverosimile che Ezio
Auditore non commetta mai un errore, sempre tutto liscio come l’olio (per forza,
se no ogni tre pagine ci sarebbe scritto game over). Ma andiamo con ordine…
Firenze.
Anno del Signore 1476. La vita del giovane Ezio Auditore sta per cambiare
drasticamente. Figlio di mezzo di un ricco banchiere fiorentino, Ezio passa le
sue giornate dando la caccia a Vieri de Pazzi, con il quale ha una rivalità in
amore ed anche in politica. Sotto lo sguardo vigile di Federico, il fratello
maggiore, esce indenne dall'ennesima zuffa. L’inimicizia tra i Pazzi e gli
Auditore è cosa nota, ma Vieri, Jacopo e Francesco non sono che pedine su una
scacchiera molto più grande. La famiglia Auditore (e soprattutto il padre
Giovanni) rappresenta una minaccia per il cardinale Rodrigo Borgia e per tutto
ciò che gli nasconde. Con l’improvvisa partenza di Lorenzo de Medici
(protettore degli Auditore) la situazione precipita e gli Auditore vengono
prelevati da casa loro, trascinati in un finto processo e condannati a morte
davanti agli occhi di Ezio (unico maschio salvatosi) e di tutta Firenze. Con
l’aiuto di Leonardo (si si il Da vinci!!) costruisce alcune strane armi
rinvenute in una vecchia cassa del padre assieme ad uno strano codice, che
sembra interessare molto il genio fiorentino. Armato e reso invisibile ai più,
comincia così la fuga di Ezio e la sua vendetta contro coloro che sono stati
artefici dell’esecuzione della sua famiglia. Dopo aver portato la sorella e la
madre da Mario, lo zio paterno, si addestra con lui imparando a destreggiarsi
con le armi. Ezio crede di vendicarsi delle ingiustizie subite, ma ben presto
si renderà conto che in realtà ciò che lo aspetta è legato ad un progetto molto
più grande: egli è un Assassino, come sue padre e come lo zio, e dovrà
combattere contro i Templari, capitanati dal perfido cardinale Rodrigo Borgia.
Alla politica di Firenze, alla lotto tra banchieri e mercanti si aggiunge una
ragione oscura e potente che ha messo mano alla morte dei suoi famigliari.
Qualcosa per la quale Ezio dovrà sacrificare la propria vita, un Credo al quale
votarsi senza riserve. Al fianco dello zio, e di altri in seguito, l’Assassino
uccide uno dopo l’altro tutti coloro che egli ha dichiarato nemici del padre e
traditori. Non solo a Firenze, Monteriggioni e San Gimignano, ma anche a
Venezia, dove ritrova l’amico Leonardo, il quale, sempre disponibile a
sbirciare sulle carte del Codice, lo aiuta a costruire nuove armi e a
comprendere il messaggio segreto celato nelle pagine del Codice. Ezio trova
sulla sua strada nuovi amici come Antonio, Teodora, un giovanissimo Machiavelli
e la bella quanto impetuosa Caterina Sforza. Ma proprio quando Ezio crede di
essere entrato in possesso di uno dei meccanismi che servono ad aprire la
camera segreta celata dal Codice, il prezioso tesoro viene nuovamente sottratto
ed Ezio deve tornare nella sua Firenze per recuperarla. La mela è nelle mani di
Savonarola, che comanda indisturbato Firenze dalla morte di Lorenzo e dalla
fuga del figlio Piero, osteggiando apertamente il nuovo papa Alessandro VI
(Rodrigo Borgia). Ma Savonarola non è un templare, sottovaluta l’oggetto e lo utilizza
solo per terrorizzare con le sue previsioni apocalittiche i fiorentini.
Alessandro VI, già in possesso dell’altra chiave, invece, vuole entrarne in
possesso per poter accedere al potere della Camera. Impossessatosi nuovamente
della Mela, Ezio parte per l’ultimo scontro, quello in Vaticano con il Maestro
dei Templari in persona. Ma cosa cela veramente quella camera? Quale sarà
l’epilogo di tutta la storia?
Non
vi racconto tutto perché rovinerei la festa sia i lettori che a chiunque voglia
giocare ad Assassin’s Creed. Intendiamoci, è un libro piacevole da leggere, anche
se il finale è assurdo (davvero assurdo) ma decisamente non lo definirei bello…
più che altro scorrevole. Si fa leggere in un pomeriggio, senza troppe pretese e
sicuramente il videogioco è molto più entusiasmante. Non so ancora se leggerò il
seguito, ma in ogni caso non credo che il risultato sarà diverso…