inizio: 28 aprile 2011
fine: 14 marzo 2012
Ci ho messo molto, molto tempo per finire
di leggere questo secondo volume della saga. Il problema non è il libro in sé, né
le sue pagine, quanto le cose che sono intercorse in questo anno.. diciamo che
la prima metà l’ho letta tra aprile e giugno 2011, la seconda metà da febbraio 2012
ad adesso. Questo è uno di quei libri
che fanno sognare, fanno evadere.. ma quando tornare alla realtà è un po’
troppo doloroso, allora i libri come questi si accantonano. Ed è quello che ho
fatto io, l’ho accantonato, messo lì sul comodino per mesi, spolverandolo di
tanto in tanto. E poi, finalmente, quando mi sono sentita meglio, ho
ricominciato da dove lo avevo lasciato.
Non
sto a dilungarmi nuovamente sulla meravigliosa scrittura di Jordan e non ringrazierò
mai abbastanza Eleclyah per avermelo fatto conoscere… ma una cosina la vorrei
riprecisare di nuovo: Jordan non è Tolkien, o meglio, Tolkien non è Jordan. Tolkien
ha partorito il fantasy, è il papà biologico, Jordan lo ha cresciuto, è il papà
effettivo. A chiunque abbia la netta sensazione, leggendo L’Occhio del Mondo, di
stare rileggendo Il Signore degli Anelli, io dico: leggete La Grande Caccia e vi
renderete conto che Jordan ha costruito qualcosa che Tolkien non ha nemmeno provato
ad immaginare.
Piccolo
flash sulla fine del primo libro della saga: Rand ha scoperto (e con lui anche Moiraine
e gli altri) di poter incanalare Saidin (la metà della vera Fonte, la parte di
Unico Potere maschile, che ha causato la pazzia di Kingslayer e la contaminazione
di tutto Saidin). Rand è a tutti gli effetti un Aes Sedai maschio e davanti ha sé
ha una triste possibilità: quello di essere domato da un’Aes Sedai donna, prima
che diventi pazzo ed uccida tutti incanalando quantità sconsiderate di potere. Hanno
scoperto perfino il tanto ambito Corno di Valere.
Ora tutti i ragazzi si trovano
a Fal Dara, nello Sheinar. L’Amyrlin Seat però sembra essere a conoscenza del segreto
di Rand e sembra volerlo proteggere in quanto Drago Rinato. Tale segreto è condiviso
da sole tre Aes Sedai: Moiraine, Verin e la stessa Amyrlin Seat. Questa informazione,
infatti, è estremamente pericolosa: se qualcuno la venisse a sapere Rand
verrebbe immediatamente domato e ucciso, se poi venisse ad orecchio dell’Ajah
Rossa o di quella Nera, la sua fine sarebbe anche peggiore. Rand vorrebbe però
allontanarsi da tutto e da tutti, l’idea di fare del male a chi ama non è
qualcosa che Rand Al’Thor possa sopportare. Moiraine però ha piani diversi.
Padain
Fain è rinchiuso nelle prigioni, ma qualcuno è in agguato nell’ombra e l’Amico
del Tenebroso viene liberato; con lui scompaiono il pugnale al quale è legata
la vita di Mat e il Corno di Valere. L’esercito di Ingtar parte con Loial, Rand,
Mat e Perrin all’inseguimento di Fain, mentre Nynaeve ed Egwene si dirigono insieme
all’Amyrlin Seat a Tar Valon per essere addestrate. Le strade dei nostri amici si
dividono e non sappiamo se e quando si ricongiungeranno. Inoltre le strade di Rand
e gli altri si dividono ulteriormente: senza sapere come infatti, durante una notte,
Rand attiva una Pietra Portale che trasporta lui, Hurin e Loial in un’altra dimensione
(parallela a quella reale ma completamente diversa per qualche o molti particolari).
Qui incontrano una figura strana e misteriosa, una ragazza di nome Selene, che
riuscirà a guidarli attraverso questo mondo parallelo ed a farli tornare in quello
reale. Ma una volta tornati in quello reale, di lei non si troverà più traccia.
Rand nel frattempo, anticipando di molto Ingtar in marcia su Caihrien, ha recuperato
Corno e Pugnale. Ha inoltre scoperto che il suo caro e vecchio amico Thom Merrilin
non è morto. Tuttavia proprio quando oramai crede di avercela fatta, tutto riprecipita
nel caos: il Corno ed il Pugnale vengono nuovamente rubati proprio in concomitanza
con l’arrivo di Ingtar. Padain Fain ha portato le preziose reliquie a Capo Toman
e lì aspetta che Rand arrivi. Parallelamente Egwene e Nynaeve vengono convinte da
un’Aes Sedai (dalle frange rosse.. o forse addirittura nere) a partire in gran
fretta da Tar Valon per ordine di Moiraine. Alle ragazze si aggiungono Elayne e
Min. Attraverso le Vie, arrivano a Falme, ma quando si accorgono che tutto è un
inganno oramai è troppo tardi: Min e Egwene vengono fatte prigioniere dai Seanchan
e Nynaeve e Elayne riescono a salvarsi per miracolo; ovviamente Lindriain le ha
tradite. Falme è in mano ai Seanchan, che si proclamano come i discendenti delle
armate di Arthur Hawking e sono decisi a riprendersi tutti i territori. Sono guidati
da una pressochè sconosciuta imperatrice e da un uomo chiamato Turak. Usano
come schiave delle Aes Sedai che chiamano Damane (sono donne legate da un guinzaglio
magico ad altre donne capaci, ma incoscienti, di incanalare, dalle quale non
possono liberarsi). Inutile dire che fine abbia fatto Egwene. Ma un colpo di scena
sconvolge il finale di questo libro: Rand guida tutti a Capo Toman.. utilizzando
la Pietra Portale e lì, si accorge di Egwene, che non è a Tar Valon come lui crede,
ma è ridotta in schiavitù ed in pericolo..
Le
ultime pagine sono carichissime di suspence e quindi mi fermo qui. Leggetelo
tutto d’un fiato… anche perché non potrete farne a meno.