sabato 17 marzo 2012

La Ruota del Tempo - La Grande Caccia

inizio: 28 aprile 2011
fine: 14 marzo 2012

Ci ho messo molto, molto tempo per finire di leggere questo secondo volume della saga. Il problema non è il libro in sé, né le sue pagine, quanto le cose che sono intercorse in questo anno.. diciamo che la prima metà l’ho letta tra aprile e giugno 2011, la seconda metà da febbraio 2012 ad adesso.  Questo è uno di quei libri che fanno sognare, fanno evadere.. ma quando tornare alla realtà è un po’ troppo doloroso, allora i libri come questi si accantonano. Ed è quello che ho fatto io, l’ho accantonato, messo lì sul comodino per mesi, spolverandolo di tanto in tanto. E poi, finalmente, quando mi sono sentita meglio, ho ricominciato da dove lo avevo lasciato.
Non sto a dilungarmi nuovamente sulla meravigliosa scrittura di Jordan e non ringrazierò mai abbastanza Eleclyah per avermelo fatto conoscere… ma una cosina la vorrei riprecisare di nuovo: Jordan non è Tolkien, o meglio, Tolkien non è Jordan. Tolkien ha partorito il fantasy, è il papà biologico, Jordan lo ha cresciuto, è il papà effettivo. A chiunque abbia la netta sensazione, leggendo L’Occhio del Mondo, di stare rileggendo Il Signore degli Anelli, io dico: leggete La Grande Caccia e vi renderete conto che Jordan ha costruito qualcosa che Tolkien non ha nemmeno provato ad immaginare.
Piccolo flash sulla fine del primo libro della saga: Rand ha scoperto (e con lui anche Moiraine e gli altri) di poter incanalare Saidin (la metà della vera Fonte, la parte di Unico Potere maschile, che ha causato la pazzia di Kingslayer e la contaminazione di tutto Saidin). Rand è a tutti gli effetti un Aes Sedai maschio e davanti ha sé ha una triste possibilità: quello di essere domato da un’Aes Sedai donna, prima che diventi pazzo ed uccida tutti incanalando quantità sconsiderate di potere. Hanno scoperto perfino il tanto ambito Corno di Valere.
Ora tutti i ragazzi si trovano a Fal Dara, nello Sheinar. L’Amyrlin Seat però sembra essere a conoscenza del segreto di Rand e sembra volerlo proteggere in quanto Drago Rinato. Tale segreto è condiviso da sole tre Aes Sedai: Moiraine, Verin e la stessa Amyrlin Seat. Questa informazione, infatti, è estremamente pericolosa: se qualcuno la venisse a sapere Rand verrebbe immediatamente domato e ucciso, se poi venisse ad orecchio dell’Ajah Rossa o di quella Nera, la sua fine sarebbe anche peggiore. Rand vorrebbe però allontanarsi da tutto e da tutti, l’idea di fare del male a chi ama non è qualcosa che Rand Al’Thor possa sopportare. Moiraine però ha piani diversi.
Padain Fain è rinchiuso nelle prigioni, ma qualcuno è in agguato nell’ombra e l’Amico del Tenebroso viene liberato; con lui scompaiono il pugnale al quale è legata la vita di Mat e il Corno di Valere. L’esercito di Ingtar parte con Loial, Rand, Mat e Perrin all’inseguimento di Fain, mentre Nynaeve ed Egwene si dirigono insieme all’Amyrlin Seat a Tar Valon per essere addestrate. Le strade dei nostri amici si dividono e non sappiamo se e quando si ricongiungeranno. Inoltre le strade di Rand e gli altri si dividono ulteriormente: senza sapere come infatti, durante una notte, Rand attiva una Pietra Portale che trasporta lui, Hurin e Loial in un’altra dimensione (parallela a quella reale ma completamente diversa per qualche o molti particolari). Qui incontrano una figura strana e misteriosa, una ragazza di nome Selene, che riuscirà a guidarli attraverso questo mondo parallelo ed a farli tornare in quello reale. Ma una volta tornati in quello reale, di lei non si troverà più traccia. Rand nel frattempo, anticipando di molto Ingtar in marcia su Caihrien, ha recuperato Corno e Pugnale. Ha inoltre scoperto che il suo caro e vecchio amico Thom Merrilin non è morto. Tuttavia proprio quando oramai crede di avercela fatta, tutto riprecipita nel caos: il Corno ed il Pugnale vengono nuovamente rubati proprio in concomitanza con l’arrivo di Ingtar. Padain Fain ha portato le preziose reliquie a Capo Toman e lì aspetta che Rand arrivi. Parallelamente Egwene e Nynaeve vengono convinte da un’Aes Sedai (dalle frange rosse.. o forse addirittura nere) a partire in gran fretta da Tar Valon per ordine di Moiraine. Alle ragazze si aggiungono Elayne e Min. Attraverso le Vie, arrivano a Falme, ma quando si accorgono che tutto è un inganno oramai è troppo tardi: Min e Egwene vengono fatte prigioniere dai Seanchan e Nynaeve e Elayne riescono a salvarsi per miracolo; ovviamente Lindriain le ha tradite. Falme è in mano ai Seanchan, che si proclamano come i discendenti delle armate di Arthur Hawking e sono decisi a riprendersi tutti i territori. Sono guidati da una pressochè sconosciuta imperatrice e da un uomo chiamato Turak. Usano come schiave delle Aes Sedai che chiamano Damane (sono donne legate da un guinzaglio magico ad altre donne capaci, ma incoscienti, di incanalare, dalle quale non possono liberarsi). Inutile dire che fine abbia fatto Egwene. Ma un colpo di scena sconvolge il finale di questo libro: Rand guida tutti a Capo Toman.. utilizzando la Pietra Portale e lì, si accorge di Egwene, che non è a Tar Valon come lui crede, ma è ridotta in schiavitù ed in pericolo..
Le ultime pagine sono carichissime di suspence e quindi mi fermo qui. Leggetelo tutto d’un fiato… anche perché non potrete farne a meno.

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