Inizio: 30 aprile 2013
Fine: 1 maggio 2013
Secondo capitolo dell’inquisitore
Eymerich. Wow, Evangelisti, mi hai stupito ancora. Quando penso che quest
autore l’ho scoperto per caso prendendo un libro da portare in vacanza, solo
perché mi attirava la copertina… mi chiedo come possa essermi sfuggito per così
tanto tempo. Cosa mi sono persa!!! Ok, niente fusione con il mondo di Star Trek
questa volta, ma comunque un libro appassionante.
Presente.
Età contemporanea. Hoomer Loomis sta assistendo in un laboratorio ad un
interrogatorio psichiatrico. Un monaco sotto apparente ipnosi racconta di
essere nato nel 1318 a Valladolid. Com’è possibile? E chi è quell’uomo steso e
legato ad un lettino al di la del vetro? Nel frattempo in Guatemala il sergente
Da Costa sta per ritirare in una clinica molto particolare, un carico prezioso
per Loomis. Fare affari con il dottor Mureles è sempre un piacere. Tutti si
muovono sotto un’organizzazione chiamata RACHE. Compresi Dollmann e Trifa che
sembrano essere legati al lavoro del dottor Mureles. In cosa consta questo lavoro?
Traffico di organi umani. E traffico di esseri umani. Un traffico che costerà
la vita alla bella Chantal Delmas, giornalista francese, in missione in
Romania. Chi è Ian Remesul? Cosa si nasconde dietro questo nome che sembra
aprire perfino le porte dell’inferno? Perché quello che Chantal ha visto è proprio
questo, l’inferno. Un mare di acqua lattiginosa che rigenera i cadaveri, gli organi
e qualsiasi cosa vi si immerga. Una diavoleria che rende immortali.
Passato.
Albori della seconda guerra mondiale. 1937. Il biologo tedesco Jakob Graf sta
per essere ricevuto nientepopodimeno che dal Fuhrer in persona. A destare la
sua attenzione un libro del biologo sull’eugenetica. Roba da far rabbrividire.
1945. Graf è di nuovo da Hitler per aggiornarlo, oramai lavora per lui da 8
anni e i suoi progressi sull’eugenetica sono evidenti. Una sostanza in
particolare, il colchico, sembra avere poteri miracolosi e raccapriccianti
sulla riproduzione dei cromosomi. Lo scopo? Produrre esemplari umani
geneticamente migliori. Esseri umani soprannaturalmente forti e senza cervello.
Macchine da guerra agli ordini di qualcuno.
Trapassato.
Medioevo. Saint Didier. NicolaS Eymerich si sta recando da Papa Urbano V, ancora
in esilio ad Avignone. È giunta voce che nella contea di Savoia, Chatillon, si
sia insediata una comunità di catari. Secondo il Conte Verde, Amedeo IV di
Savoia, sarebbero un piccolo gruppetto sfuggito al rogo di Montsegur.
Sembrerebbe impossibile ma la presenza nel palazzo del notaio Berjavel non
sembra dare scampo: la situazione allora è grave. La questione è oltremodo
delicata per via di alcune forze politiche in campo, da una parte i Savoia,
dall’altra Ebail de Challant. Senza contare l’ingombrante presenza del vescovo
di Aosta, che con padre Eymerich condivide curiosamente il nome e il cognome.
Eymerich parte, scortato, insieme al notaio, padre Jacinto, il boia e i suoi
aiutanti. Abituato a lavorare da solo si allontana dal gruppo precedendoli di
un paio di giorni, arrivando a Chatillon non senza aver notato creature strane
nei boschi circostanti. Nicolas non trova vita facile, ma sufficiente appoggio;
un inquisitore in tempi non sospetti che dice di voler scovare dei catari non è
sicuramente la migliore delle presentazioni. Tuttavia viene ricevuto e
ascoltato. Già dai primi giorni padre Eymerich si rende conto che qualcosa di
strano effettivamente sussiste… pur non avendo ancora prove sufficienti per
condannare qualcuno. Assolutamente inspiegabili sono poi le strane apparizioni
di alcune creature non umane, accolte dallo scherno dei più e rigorosamente
sotto la protezione di Semurel, il castellano ospite. Tali creature non
sembrano avere un intelletto, tuttavia si muovono normalmente e sembrano avere
straordinaria forza. Corpi vuoti, senza anima. Sono riuniti tutti nella
foresta, dove viene loro portato del cibo quotidianamente, per volere di
Semurel. Vivono nei pressi di una cisterna, dove anni addietro erano stati
buttati i cadaveri di coloro che erano morti di malattie contagiose.
Sicuramente diabolico, innaturale, ma nulla di cataro. Fino a quando padre
Nicolas non comincia a sentire, quasi per caso, strane preghiere, leggermente
modificate, in un modo che ricorda molto il rito cataro e, volendo
approfondire, decide di seguire una funzione religiosa ed eventualmente di
intervenire. Ma il sopralluogo si trasforma in un massacro incontrollato. Cosa
è successo ai guerrieri della scorta? Presentano strani sintomi di euforia e
totale mancanza di autocontrollo, in più sembrano avere una forza incredibile.
I pochi sopravvissuti al massacro vengono condotti al castello per essere
interrogati e inquisiti, anche con la tortura se necessario. Nicolas però non
sa cosa lo aspetta, altre morti sconvolgono le mura del castello e la pressione
politica si fa sempre più forte. Eymerich sa dove andare, grazie ad un medico
conoscitore delle spezie, sa cosa ha causato la morte di così tante persone ed
ora è convinto che la risposta si trovi nella foresta, vicino alla cisterna. Al
suo arrivo però sono tutti morti. Meglio avrebbe fatto a fuggire poiché al suo
ritorno a Chatillon viene inquisito egli stesso e condannato a morte. Padre
Nicolas viene gettato nella cisterna.
Va
be non posso raccontarvi tutto se no che gusto c’è? Devo dire che questo
secondo capitolo delle avventure di padre Nicolas mi è piaciuto un po’ meno del
primo… forse per il tema. Ho apprezzato i collegamenti storici tra nazismo e
sudamerica e centroamerica, luoghi dove effettivamente hanno trovato rifugio
moltissimi nazisti, i quali hanno continuato indisturbati i loro abominii. Uno
su tutto il Dottor Mengele, l’angelo della morte. Non mi meraviglierei se, quanto
raccontato in questo romanzo, si accostasse notevolmente alla realtà. Non è proprio
leggero come il primo, affronta un argomento decisamente più pesante. Direi che
è quasi angosciante. Una nota di colore, tuttavia, l’ho trovata nel personaggio
di Dullis, per l’esattezza il premio Nobel Kary Mullis.