domenica 30 marzo 2014

L'isola dei monaci senza nome

Inizio: 13 dicembre 2013 
Fine: 21 gennaio 2014

Marcello Simoni. Un nome, una garanzia. Ogni tanto cerco di ricordare in che circostanza uno dei suoi libri, il primo, mi finì tra le mani, ma non c’è verso di ricordare; sarà passato si e no un anno, ma a me sembrano secoli. Perché Simoni è uno di quegli autori che ti sembra di conoscere da sempre, di avere avuto sempre in libreria e sempre sul comodino. Uno di quelli (rari) che non ti delude mai e ti entusiasma sempre. Un vecchio amico, insomma. Ha una capacità descrittiva eccezionale ed una competenza linguistico lessicale sbaragliante; le pagine dei suoi libri volano via leggere una dopo l’altra, senza sforzo. È sempre un piacere leggere i suoi libri.

1534. Toscana. Un monaco con un segreto da difendere, si ritrova un ottomano come insospettabile salvatore ed alleato, dopo che la galea sulla quale viaggiava, è stata attaccata dai turchi.

1544. Isola d’Elba. Khayr-al-Din , detto il Barbarossa, sta attaccando la costa con le sue potenti galee davanti agli occhi del giovane Cristiano. Per salvaguardarlo dall'avanzare incessante dei turchi, Cristiano viene fatto allontanare e si rifugia presso la Rocca di Volterra. Come ogni anno, il Barbarossa è tornato per riprendersi Cristiano; in realtà a volerlo sono in due, Khayr-al-Din e Sinan. Il primo vuole il segreto che Cristiano custodisce, mentre il secondo lo rivuole in quanto è suo figlio. Cristiano sa del suo passato, ricorda di avere viaggiato per mare con suo padre, di essere stato musulmano e di essersi poi convertito al cristianesimo, ma da dieci anni ormai sfugge al Barbarossa, senza sapere cosa desideri il pirata da lui. Deve la sua salvezza a Jacopo V Appiani che anche questa volta ha disposto la sua fuga al Volterraio, dove è rifugiata anche la bella Isabel de Vega, figlia dell’ambasciatore Juan de Vega. L’uomo di Carlo V d’Asburgo si trova però a Piombino assieme ad Elena Salviati, l’astuta moglie di Jacopo, mentre dell’Appiani nessuna traccia. Mentre Juan de Vega cerca di guadagnare tempo con il messaggero turco a Piombino, Nazzim, luogotenente del Barbarossa, sta già assaltando il Volterraio e Sinan, a bordo della galea, ottiene dal Barbarossa la concessione di sbarcare e cercare personalmente Cristiano prima che qualcosa vada storto. Ma Jacopo V è stato più veloce e, dopo avere gettato la maschera, sta torturando Cristiano cercando di strappargli un segreto, quello del Rex Deus, che il ragazzo continua a negare di sapere. Dopo aver messo fuori gioco Nazzim ed i suoi stessi compagni con uno stratagemma, Sinan, riesce ad intervenire prima che il figlio venga brutalmente ucciso, subendo un colpo mortale al suo posto. Prima di morire riesce a rivelare al figlio il segreto del Rex Deus e a donargli una strana chiave cilindrica oltre al nome di un monaco, che saprà indicargli il resto del percorso. Sopraffatto dai turchi Jacopo scappa lasciando Cristiano nelle mani di Margutte, un gigante albino, fedele a Sinan ed ora a lui. Nizzam, ripresosi, ha intanto rapito la giovane Isabel e sta facendo ritorno alla sua galea, colmo di rabbia. Così Cristiano riprende il suo nome musulmano, Sinan, dopo avere rinnegato la fede cristiana ed aver abbracciato nuovamente quella musulmana. Ora sa cosa Khayr-al-Din vuole da lui, ma prima del Rex Deus, Sinan deve occuparsi della vendetta: trovare Jacopo ed ucciderlo. Quel menzognero, infido, che ha sempre saputo trattenere Cristiano, conquistandosi la sua fiducia,  per usarlo al momento opportuno. A bordo della Galea di Barbarossa, Sinan incontra il battista Leone Strozzi, fiorentino, anch'egli con un conto aperto con qualcuno (Cosimo de Medici). Strozzi però è un diplomatico e viene trattato con relativo rispetto, essendo l’ambasciatore dei Francesco I di Francia. Sulla galea di Nizzam intanto Isabel ha conosciuto Margherita dei Marsili, senese, prigioniera già da un anno del temibile pirata. Margherita è una spia, per conto di Saverio Patrizi, inquisitore di Roma (nonché apparentemente collaboratore di Elena e Jacopo). Tutti sulle tracce del famigerato Rex Deus; Sinan grazie alle informazioni del padre è riuscito a rintracciare padre Tadeus, che dovrebbe aiutarlo a comprendere le ultime informazioni per avere accesso al luogo che custodisce il segreto. Ma gli uomini di Jacopo, sopraggiunti, riescono a rapire il monaco. Questo fuoriprogramma non impedisce a Sinan e Leone di impossessarsi di alcuni documenti nascosti nella torre, tra i quali il diario di Aloisius, e di gettarsi successivamente all'inseguimento di Jacopo V. Durante il viaggio i documenti vengono affidati a padre Mourand per essere tradotti accuratamente, permettendo infine di decifrare il luogo dove giace il Rex Deus, la Badia di Marmosolio. Nel frattempo Nizzan si è messo sulle loro tracce con la volontà di vendicarsi del padre di Cristiano, uccidendo il ragazzo. Non hanno fatto i conti però con la destrezza e l’astuzia dello Strozzi, che oltre a mandare a picco la galea di Nazzim, permette anche a Sinan di salvare Isabel (e a sua insaputa, anche Margherita). Elena nel frattempo, senza notizie di Jacopo, stretta nella morsa velenosa di Patrizi, decide di fare visita ad Erminia d’Hercole, madre di Cristiano, rinchiusa da anni in un convento, ma, la donna, provata da anni di torture inflitte dal Patrizi, è restia a parlare. E mentre la signora di piombino cerca di salvarsi la pelle, Leone Strozzi, invece di andare verso l’isola del Rex Deus, torna sui suoi passi per incontrare il Barbarossa, dal quale avrà informazioni su Cosimo de Medici, il tutto ovviamente, trascinandosi dietro Sinan, che viaggia assieme a lui sulla Lyonne. Cosa li attende realmente a Telamone? Il Barbarossa li lascerà andare?


Fermatemi, se no vi racconto davvero tutto!!! Io provo a sintetizzare, ma queste storie sono così avvincenti e splendidamente intrecciate che “sintetizzarle” è davvero un problema. Vanno lette. Punto. Leggete quindi questo meraviglioso affresco storico dipinto magistralmente da Simoni, che vi catapulterà tra pirati ottomani, torri, galee, segreti e regni d’Italia ancora divisi (nonché in guerra tra loro). Non so se Simoni abbia in previsione un seguito di questo romanzo, ma devo dire che ne sarei entusiasta!!!!!! Leggetelo, leggetelo, leggetelo!

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