Inizio: 11 luglio 2014
Fine: 26 agosto 2014
Premessa: le avventure di Hap
Collins e Leonard Pine non cominciano con questo libro, lo dico per chi volesse
leggerle dall’inizio, come Lansdale le ha scritte. Come io mi sia imbattuta in questo
libro e perché l’abbia letto, invece, potete scoprirlo leggendo qui.
Hap e Leonard sono davvero una bella
coppia, due detective che non ti aspetti, che peggio assortiti di così non si potrebbe
davvero. La coppia perfetta. Uno (Hap)
bianco, calmo, con un debole per le belle donne, una mira perfetta e una splendida
rossa di nome Brett al suo fianco; l’altro (Leo) nero, omosessuale, nervoso
(molto nervoso), con metodi spicci e poco amichevoli, soprattutto se ha finito
i suoi wafer alla vaniglia. Questo libricino di poco meno di duecento pagine
contiene tre racconti: le Iene, Veil in vista e Una mira perfetta. Sono
spassosi, niente da dire, anche se non sono esattamente il mio genere. Il noir
non mi appassiona particolarmente: atmosfere urbane e suburbane, sempre in
viaggio nella criminalità al limite della legalità, vocabolario colorito
(consono all’ambiente), pistole e droga, rappresentano un mondo fumoso che mi
disorienta e non mi fa godere appieno della lettura. In fin dei conti, però, il
mio giudizio è positivo: si fa leggere, scorre veloce, in alcune parti è anche
divertente, quindi forse (e dico forse) leggerò qualche loro altra avventura. Non
voglio recensire questi tre racconti, sono talmente brevi che diventerebbe
assurdo, ma voglio darvi un’idea di quello cui vi troverete di fronte.
Le Iene si apre con Leo, circondato
dalla polizia, che ha fatto a botte con dei tizi: uno è addirittura rimasto
incastrato nella parete di compensato del bar, dopo che Pine gliel’ha fatta
sfondare con la testa. Leo non ha gradito che gli avessero dato della “checca”,
dopo che ci aveva spassionatamente provato con uno dei tre. Kelly Smith (quello
volato oltre il bancone) però, chiarito tutto al commissariato, decide di
assumere Hap e Leonard perché è convinto che il fratello, Donny, si sia
cacciando in guai seri. Roba da matti, ore prima si menano e poi eccolo lì,
fresco fresco a chiedere la collaborazione di quello al quale voleva dare una
lezione. Eppure nel suo racconto e nella sua preoccupazione non c’è traccia di
farsa o menzogna: il fratellino è davvero nei guai e bisognerà dissuaderlo con
metodi efficaci (non necessariamente ortodossi).
Veil in vista è il più corto dei tre
racconti, ma sicuramente il più spassoso. Vista la non convenzionalità delle
indagini di Hap e Leonard, vista la loro tendenza a risolvere le cose senza
porsi troppe domande sulle conseguenze delle loro azioni, sempre
spalleggiandosi a vicenda senza farsi mancare appoggio e solidarietà, vista la
natura dei loro interventi e il tipo di clientela che si rivolge a loro, non è
così raro che finiscano nei guai. Di solito se la cavano abbastanza bene,
uscendo puliti e freschi come panni bianchi appena lavati, ma alcune volte
vanno talmente oltre che è quasi impossibile cavarli dai guai. A meno che non
ci si metta uno come Veil a difenderti in tribunale.
Una mira perfetta salva il
fondoschiena ai due detective proprio quando oramai sembra tutto perduto, e la
mira in questione è quella di Hap, proverbiale come il suo amore per le donne
(e per Brett). Pine e Collins vengono ingaggiati per dissuadere l’ex marito di
Sharon Devon dal molestarla, perseguitandola e intimidendola. Henry non sembra
darsi pace che la moglie abbia deciso di levare le tende e mollarlo. E tanto
per chiarire il dissenso ha picchiato un amico di lei. Ai due detective Mrs
Devon e il suo avvocato (ed ex marito,
pure lui) Givens, piacciono poco. La storia nel complesso sembra reggere, ma è
meglio fare qualche indagine in più, giusto per essere certi che le cose stiano
effettivamente così. Così, mentre Leo passa le sue giornate insieme a Sharon
per proteggerla dentro casa, Hap si mette sulle tracce di Henry per farsi un’idea
dell’uomo e vedere come intercettarlo prima che compia la prossima mossa. Durante
un appostamento davanti a casa di Henry però, Hap sente chiaramente un colpo di
pistola e, una volta entrato, trova il cadavere dell’uomo. Esattamente mentre
arriva la polizia a sirene spiegate (chi l’ha chiamata?). Qualcuno sta cercando
di incastrare Hap, ma Leo conferma che Sharon non si è mossa di casa. Sharon,
da parte sua, denuncia i due detective incolpandoli dell’omicidio dell’ex
marito. La strada che porta alla verità è abbastanza contorta ed insidiosa, ma
se non fosse così, Hap e Leonard non si divertirebbero tanto a fare il lavoro
che fanno.
Ho scoperto che questo autore si è cimentato
in molti generi (compreso l’horror) ed è considerato l’unico vero scrittore
pulp oggi esistente. Il mio incontro con Lansdale è stato casuale ed
involontario ed è andato decisamente bene, considerato che non sono una fan del
noir. Vi consiglio questo libro, vi consiglio le avventure di Hap e Leonard in
generale. Nella mia testa hanno preso forma di un telefilm degli anni ottanta…
Nessun commento:
Posta un commento