domenica 7 giugno 2015

I misteri di Chalk Hill


Inizio: 3 giugno 2015
Fine: 4 giugno 2015
Ad essere onesti mi ha catturato la copertina. Mi succede di rado (ultimamente più spesso a dire il vero) di scegliere un libro dalla copertina, ma questa volta era troppo espressiva. E non appena ho avuto conferma che il periodo storico fosse quello al quale l’immagine rimandava, l’ho comprato. Io non ho letto Jane Eyre, quantomeno non ancora, perché mi sento un po’ in vergogna ad ammetterlo, sento la laurea in lingue e letterature ribellarsi. Non mi piace fare paragoni tra autori ed epoche, ma se dovessi darvi un’idea il più verosimile possibile, vi dire che questo libro è un delizioso… cocktail: una parte di Jane Austen, una mezza di Ann Radcliffe, una spruzzatina di Conan Doyle con un retrogusto alla Tracy Chevalier. Me lo immagino questo calice ghiacciato, con un liquido di un bel rosso scuro ciliegia, tendente al nero del mirtillo, rinfrescato dalla menta, con quella sua bella fogliolina verde.

Detto per inciso: lo adorerete.

1890 Dover, Inghilterra. Charlotte Pauly sta attraversando la Manica ricca di timori e nuove speranze. Guarda alla costa attraverso la foschia domandandosi cosa ne sarà di lei che è stata così coraggiosa da abbandonare Berlino e la sua patria per andare a fare l‘istitutrice nel Surrey, a Chalk Hill. Grazie alle ottime referenze ha trovato velocemente impiego presso la casa Sir Andrew Clayworth, che sembra particolarmente esigente nell’educazione di sua figlia Emily, di soli otto anni, la quale attraversa un periodo difficile, avendo perso la madre da poco più di cinque mesi. Un impedimento improvviso bloccherà Charlotte in quel di Dover per una notte, trovando ospitalità presso la casa della signora Ingram. E quella strana notte è solo l’inizio; la mattina successiva Miss Pauly raggiunge la stazione di Dorking e da qui, in carrozza arriva alla bellissima tenuta di Chalk Hill. La casa è gestita impeccabilmente dai domestici ed Emily, con sua sorpresa, ha ancora la tata. Nora infatti non è stata allontanata a causa della morte di Ellen, evitando di causare altri traumi alla piccola. Ma c’è qualcosa in quella casa, qualcosa nei domestici, in Mrs Evans (la governante) ed in Wilkins (il cocchiere) che non torna. Sembrano custodire segreti inconfessabili.

1888 Londra. Tom Ashdown ha perso la moglie e la sua vita si è decisamente fermata. Senza Lucy nulla sembra avere più importanza. Alle volte gli sembra di percepirla seduta sulla sua sedia. intenta a ricamare nell’angolo mentre lui scrive recensioni ed articoli per i giornale. Ovviamente però, quando si volta, lei non c’è. Inaspettatamente riceve la lettere di un caro amico, John, che ha bisogno del suo aiuto. La cognata, Emma, sembra essere vittima di un ciarlatano, un tale di nome Belvoir. Egli afferma di poter parlare coi defunti e continua a spillarle danaro consegnandole preziosi messaggi del fidanzato Gabriel, morto mesi prima in un incidente. Loro si si augurano che lui, possa ad partecipare una seduta e poi scriverne sul giornale, smascherandolo. La strada che intraprende, non senza riserve personali e timori, lo porterà a collaborare con un gruppo di scienziati, la Società per la ricerca psichica, capeggiata da Henri ed Eleanor Sigdwick.

A Chalk Hill Charlotte deve sgomitare non poco per imporre la sua figura di istitutrice. Emily è una bambina meravigliosamente intelligente e collaborativa, tuttavia in casa vige un certo ostruzionismo. Il nome di Ellen ed in generale nulla che la riguardi può essere nominato; nessuno può parlare di ciò che è successo quel giorno al fiume Mole e Sir Andrew si mostra particolarmente rigido, freddo e irremovibile; Wilkins quasi non le parla più e Mrs Evans è apertamente ostile. Inoltre Nora, la tata, timorosa di essere scalzata dalle grazie di Emily, fa di tutto per sottrarre la bambina all’istitutrice. Nonostante le avversità Charlotte riesce a mettere la sua posizione in chiaro ed a cominciare il suo lavoro. Trascorrono assieme momenti spensierati, fanno passeggiate e piccole gite, oltre a studiare quotidianamente. La serenità della piccola però è costantemente messa a prova da incubi notturni, accompagnati da fenomeni strani (finestre aperte, macchie di umido, foglie sulle scale) che portano Miss Pauly a sospettare che Emily soffra di sonnambulismo. I suoi incubi, i suoi momenti di assenza, nei quali, seppur desta, sembra essere lontanissima con la mente, potrebbero derivare dalla difficoltà di elaborare un lutto (quello della perdita della madre) dato che il padre le ha fin da subito impedito di farlo. Charlotte, dopo aver cercato informazioni senza ottenere alcuna risposta decide di chiedere in giro. Tutti sono riottosi a raccontare della tragedia di Chalk Hill, ma alla fine appare chiaro che Lady Ellen si sia tolta la vita gettandosi nel fiume. Tutti la ricordano come una madre estremamente premurosa ed affettuosa con Emily, della quale si è sempre occupata personalmente (chiaramente controcorrente rispetto alle usanze). Perché mai una donna così giovane, benestante ed innamorata della figlia dovrebbe suicidarsi? Miss Pauly intuisce che la verità potrebbe essere molto più scomoda e nascosta di quello che appare. Nonostante i battibecchi con Sir Andrews e qualche scaramuccia con Nora, la vita a Chalk Hill sembrerebbe trascorrere abbastanza bene, se non fosse per gli episodi notturni di Emily. Qualcosa evidentemente disturba il sonno della bambina che comincia, seppur con timore, a rivelare di parare con la mamma. E non solo: Emily giura che sua madre la va a trovare quasi tutte le notti e che presto la porterà via con sé… le allarmanti rivelazioni della bambina, alcune informazioni delle quali non avrebbe potuto realmente disporre spingono suo padre a chiamare in causa, segretamente,  la Società per la ricerca psichica. Thomas Ashdown dovrà stabilire se la piccola Emily abbia o meno poteri paranormali. In alternativa, la piccola potrebbe avere una malattia mentale. Nulla di buono incombe su Chalk Hill. E Charlotte è esattamente al centro della tempesta che sta per scatenarsi.

Non vado oltre, perché proprio non si può e vi ho già detto molto di più di quanto avrei dovuto (ma non voluto!). questo libro è davvero avvincente e per nulla scontato. L’epilogo ha dell’incredibile, non lo avrei mai nemmeno preso in considerazione e pertanto mi ha completamente sbalordito. Leggetelo, a me è durato poco meno di ventiquattro ore tra le mani, scommettiamo che ci metterete anche meno?

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