mercoledì 7 dicembre 2011

Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo, La maledizione del Titano

Inizio: 5 dicembre 2011
Fine: 6 dicembre 2011


Devo essere onesta, questo terzo capitolo mi è piaciuto di più rispetto agli altri due della saga. Sarà che mi è sembrato un po’ meno prevedibile (soprattutto a livello di miti) e un po’ più ricco di depistaggi.. Insomma un po’ più avvincente. E bravo Riordan, un punto in più. Ritroviamo Percy, Annabeth e Grover e conosciamo Thalia, che avevamo intravisto nell’ultima pagina del secondo libro. La figlia di Zeus è stata liberata dalla maledizione che la teneva imprigionata nel pino sulla collina del campo Mezzosangue. Il vello ha permesso al pino di guarire e a lei di ritornare in carne ed ossa. Oramai però, il declino del mondo è cominciato; Luke ha risvegliato Crono e sta cecando in ogni modo di riportarlo in vita per annientare una volta per tutte gli Dei dell’Olimpo. Nel tentativo di recuperare di nuove reclute per il Campo i quattro amici si imbattono in Bianca e Nico Di Angelo, due bambini dotati dei loro stessi poteri, che fino a quel giorno hanno però ignorato la loro discendenza divina. Non solo il Campo è interessato alle nuove reclute, ma anche l’esercito di Luke, ai comandi di uno strano Generale, di cui nessuno sembra avere capito l’identità misteriosa… è subito scontro con i mostri capitanati da Mr Thorn (una manticora) e i piccoli semidei. In loro soccorso accorrono le Cacciatrici, capitanate dalla Divina Artemide; qualcosa però va storto ed Annabeth scompare con la Manticora in un precipizio. Artemide affida le sue ragazze al Campo e parte decisa a cercare un mostro, Il mostro, che sembra rappresentare il pericolo mortale per l’Olimpo, il Flagello. Il clima è pesante e la divina Artemide sembra non tornare, la sua presenza è necessaria al consiglio del Solstizio d’inverno; Annabeth è scomparsa ma forse ancora viva, bisogna muoversi e una nuova profezia getta sconcerto nel Campo. Thalia Grover Bianca di Angelo e altre due cacciatrici sono i prescelti per la missione, ma Percy non è certamente il tipo da stare in disparte: tutti pensano al Flagello, ad Artemide, ma lui pensa solo alla sua amica Annabeth. Questo gli varrà un incontro inaspettato con la Dea mozzafiato in assoluto, Artemide.. e di conseguenza anche con vecchi nemici giurati come Ares. Credo non sia opportuno raccontarvi per filo e per segno cosa accade nel libro, se no non troverete gusto nel leggerlo. Qualcosa però ve la posso dire. Innanzitutto, davvero credetemi, non è scontato come gli altri, è più avvincente e quindi coinvolgente. Come sempre Riordan aspetta l’ultimo momento per permetterci di avere tutti i pezzettini del puzzle, ma in questo caso sembra trovare gusto nello sviarci, nel farci credere fino all’ultimo che le cose andranno in un modo e poi invece si sovverte l’ordine. Anche la fine è abbastanza emblematica.. meno degli altri due libri, ma abbastanza curiosa da invogliare a comprarsi il 4° libro della saga.




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