lunedì 27 aprile 2015

Andromeda Heights (Il Regno #1)

Inizio: 14 aprile 2015
Fine: 16 aprile 2015



Avrei avuto bisogno di ritrovare la solita Yoshimoto, semplicemente questo. Quando attraverso momenti particolarmente difficili emotivamente mi rifugio nelle sue parole. Non mi fa sentire meglio, mi distrae dolcemente, come il rollio di una nave. Stavolta, però, Banana non c’era. Sembra perfino di aver trovato la brutta copia della Divakaruni (e questo mi piace poco). Non voglio tarpare le ali alla quadrilogia de “Il Regno”, ma insomma, l’attacco, Andromeda Heights, non rende la migliore Yoshimoto. Il rapporto di Shizukuishi con i cactus mi sembra l’ombra di quello di Tilo con le spezie e, tanto per chiarirci, “La maga delle spezie” è uno dei miei libri preferiti in assoluto. Banana ha da ritenersi fortunata se non urlo allo scandalo.

Giappone, giorni nostri. Shizukuishi vive con la nonna da sempre. Orfana da quando lei lo ricordi, questa donna si è sempre occupata di lei e da sempre vivono molto spartanamente in alta montagna. Definire la nonna di Shizukuishi una curatrice in senso stretto sarebbe forse troppo, diciamo che la definizione migliore è “curatrice di anime” con buona pace di quelli che credono che curando l’anima, per l’appunto, si curi il corpo. Tutto sta nel tè. In questa bevanda che di miracoloso ha ben poco, ma di naturale, genuino, sano e spontaneo, tutto. Ogni persona, ogni patologia, ogni paura, dolore, senso di disagio, ha un suo tè, che Shizukuishi ha imparato, dalle mani sapienti della nonna, a preparare, senza ovviamente raggiungere mai i suoi livelli. Ogni giorno scorre uguale a quello prima, eppure Shizukuishi non potrebbe immaginare una vita diversa: immersa nella natura giorno e notte, impegnata ad aiutare il prossimo. Tuttavia il suo felice, ma fragile, mondo crolla come un castello di carte quando la nonna le annuncia che ha intenzione di trasferirsi a Malta con un nuovo compagno. Lei ricorda a malapena quell’uomo gentile che qualche tempo prima era stato curato con il tè della nonna e aveva regalato loro un pc nuovo di zecca con tanto di connessione internet, per poter ordinare il tè e riceverlo anche dall’altra parte del mondo. Ma l’idea che i due si fossero scambiati mail per mesi, tanto da portare la nonna ad una tale drastica decisione, non aveva nemmeno sfiorato il cervello di Shizukuishi. Nonostante l’invito a seguirla, la nonna non riesce a convincere la ragazza ad abbandonare il Giappone per una nuova avventura in Europa. Shizukuishi non l’avrebbe mai creduto possibile, eppure eccola lì, la nuova traumatica realtà, prendere piede da un giorno con l’altro: dovrà abbandonare la sua vita, così come l’ha sempre condotta ed andare in città. Potrà continuare a produrre i tè della nonna, ma dovrà comunque trovarsi un altro lavoro. Dovrà cavarsela da sola. Non sembra una prospettiva allettante, quantomeno fino a quando non ottiene un colloquio con il signor Kaede. È amore reciproco a prima vista. Un amore molto particolare. Kaede è un bell’uomo, giovane ed interessante, con un grosso handicap: è praticamente cieco. Kaede però, ha un dono eccezionale: è un sensitivo. Prende in mano un oggetto appartenente ad una persona e sente qualcosa, ha delle visioni. Le sue prestazioni sono richiestissime e nel frattempo sta cercando anche di scrivere un libro… ha bisogno di una segretaria che lo registri e poi trascriva le sue parole. Ma che lo assista quotidianamente ricevendo i clienti, prendendo appuntamenti e quant’altro. E Shizukuishi è la persona adatta a questo scopo. L’amore spirituale che li unisce e che fa si che i due si comprendano incredibilmente con poco è tutto ciò che a loro basta per essere felici e godere l’uno dell’amicizia dell’altro. Anche se il signor Kataoka, compagno di Kaede, mal sopporta questa ragazza (troppo avvenente ed impicciona, secondo i suoi gusti) e la vorrebbe dentro casa solo ed esclusivamente nell’orario di lavoro. Nemmeno a dirlo, Shizukuishi non ha nessun interesse per quello che lei considera un secondo maestre (dopo la nonna) e, di fatti, comincia a frequentare un giovane uomo di nome Shin’ichiro, conosciuto al giardino botanico. Ma quando Shizukuishi avrà forse più bisogno di Kaede accanto, lui, come la nonna, sene va: partirà per un anno o forse più con Kataoka. Andranno a vivere a Firenze e lei dovrà ricominciare ancora una volta. Ora c’è Shin’ichiro, ma…  basterà?
 
Ho addocchiato il secondo libro di questa quadrilogia… non costa nemmeno molto, ma adesso non sono pronta. Questo libro mi ha lasciato uno strano sapore in bocca.. a dire la verità non me ne ha lasciato nessuno. Niente. Ed è stranissimo per me, di solito Banana ha una forza spaventosa sulla mia emotività. Fino a quando non avrò fatto ordine sarà meglio non proseguire. La Yoshimoto per me è “emozione” e qui boh, sembra essersi persa. Diversamente significa che mi sono persa io.
 
 


 

Nessun commento:

Posta un commento