lunedì 27 aprile 2015

La Sfida del Numero Cinque (Lorien Legacy #4)


Inizio: 25 aprile 2015
Fine:  26 aprile 2015
 
L’anno scorso, più o meno in questo periodo, avevo chiuso “La vendetta del numero Nove” pensando a quanto tempo sarebbe passato prima che io potessi leggere “La sfida del numero Cinque”. Ovviamente, come spesso accade, la vita mi ha portato a fare altro e quando questo libro finalmente è uscito anche in Italia, l’ho comprato e posato in libreria. Non avevo addosso la frenesia della lettura. Un mese e mezzo fa circa mi sono accorta che era uscito anche “Il ritorno del numero Sette”, l’ho comprato e posato accanto agli altri. Poi, tre giorni fa, è scattata la Lorienite acuta e mi sono messa a leggere… Inutile dire che mi sono rimasti tra le mani poco più di 36 ore. Andiamo per ordine.

Base di Dulce. New Mexico. Sam è rinchiuso da talmente tanto tempo che no sa nemmeno più da quanto. Sa solo che dopo essere stato torturato da Setrakus Ra, il Benevolo Condottiero (come lo chiamo i Mogadorian) non lo ha ucciso e per qualche strano motivo non sembra intenzionato a farlo. È riuscito a strappargli qualche informazione ma nulla più. È debole ma dentro di lui la speranza che Nove e John ce l’abbiano fatta prende il sopravvento quando si rende conto che qualcuno sta attaccando la base: solo i Garde ne avrebbero opportunità e coraggio. Le sue urla disperate non raggiungono né John né Nove, ma inaspettatamente un Mogadorian appare davanti alla sua cella, non è come tutti gli altri, sembra umano… ed accanto a lui c’è una persona che Sam non avrebbe mai sperato di vedere: suo padre Malcom. Non c’è tempo per spiegarsi, raccontarsi o altro, nemmeno per comprendere perché quel Mogadorian sembra aiutarli a fuggire, bisogna muoversi ad uscire di lì.

Hancock Center, Chicago. Illinois. John, Maren, Stanley, Marina, Naveen, Ella e Sarah sono assieme, tutti incredibilmente illesi. Il rifugio creato ed attrezzato da Sandor è ancora il posto migliore dove rifugiarsi. Bernie Kosar è sempre con loro. Nonostante all’apparenza siano al sicuro, gli incubi notturni non smettono di perseguitare Ella, terrorizzandola; nemmeno John riesce a riposare, finendo  per passare quasi tutte le notti appollaiato sul tetto. Che si fa adesso? Sono assieme, eppure sono usciti quasi sconfitti dall’incontro con Setrakus Ra, come pensano di gestire la minaccia Mogadorian? Esercitarsi a combattere sembra l’unica cosa da fare ma prima sarà meglio rintracciare Cinque, che sta facendo di tutto (esponendosi fin troppo) per trovare gli altri Loric: probabilmente è solo e spaventato. Si decide per il salvataggio estremo: Sei e John lo raggiungeranno in Arkansas, sperando di tornare il prima possibile. Trovano Cinque, solo e spaventato come immaginavano. La missione sembra fin troppo semplice e quando i Mogadorian intervengono in massa per fermare (ed uccidere) i Garde è battaglia. Piken piombano da ogni lato mettendo in seria difficoltà Sei e Quattro, fino a quando Malcom e Samuel non accorrono inaspettatamente in loro aiuto. Con due amici ritrovati e l’ultimo Garde, i Loric sono esausti, ma al settimo cielo. Tuttavia il rientro a Chicago le cose si complicano; Ella rivela il contenuto della lettera di Crayton, spiegando la sua origine diversa e non considerandosi quindi, il numero Dieci. Cinque non piace a nessuno, solo Otto e Marina cercano e realmente di farlo a sentire a proprio agio. È sempre stato solo, ha solo bisogno di tempo, o forse no. A Nove inoltre non va giù la presenza di Malcom e Sam (non aveva protestato troppo per Sarah..), soprattutto dopo avere scoperto che Malcom, torturato per anni, ha rivelato informazioni vitali agli uomini del Benevolo Condottiero ed ha profondi buchi di memoria. Come se già questo non bastasse a renderlo sospetto, è stato aiutato ad evadere da un Mogadorian, Adam, del quale si fida e con il quale cerca di mettersi in contatto da giorni. I Loric temono un attacco improvviso, di essere scoperti ed annientati tutti insieme. Bisogna imparare ad usare le Eredità, imparare a comprendere come utilizzare le cose contenute nei loro scrigni. Bisogna recuperare quelli che non sono caduti nelle mani dei Mog, come ad esempio quello di Cinque, che lui stesso ha sepolto nelle Everglades. La missione di recupero viene organizzata in tutta fretta, non c’è un solo minuto da perdere. Alla vigilia della partenza, però, l’ennesimo incubo fa piombare Ella in uno stato di incoscienza traumatico: ha le convulsioni, sembra terrorizzata e provata, ma soprattutto non riescono a svegliarla. La situazione peggiora notevolmente quando, afferrando il polso di John, Ella sembra risucchiarlo nell’incubo, lasciandolo in preda alle convulsioni e praticamente in coma come lei. Che si fa? Sei, Sette, Otto e Nove decidono comunque di partire per cercare lo scrigno di Cinque. Lasciano Sam, Sarah e Malcom a badare a John ed Ella, costantemente intrappolati in una realtà parallela. Mentre i Mogadorian si avvicinano pericolosamente alla Hancock Tower, i giovani Loric stanno andando incontro ad un imboscata: ma chi è realmente il traditore? È comunque troppo tardi: con tre soli umani a fare da scudo a Quattro e Dieci i Mogadorian irrompono all’ultimo piano dell’Hancock Center. Sam, Malcom e Sarah fanno del loro meglio ma la situazione è critica, decisamente troppo oltre la loro portata. Esattamente come per gli altri nelle Everglades. John, imprigionato nel sogno di Ella finalmente capisce cosa la turba, si forma una nuova cicatrice sulla sua caviglia e, dal dolore, Quattro si sveglia. È stato solo un sogno? No. Qualcuno è morto veramente. Un altro Garde è stato ucciso. Malcom sanguina, sta morendo; Sam e Sarah sono allo stremo delle forze e qualcuno sta sottraendo il corpo immobile di Ella. John si è svegliato in un incubo ancora peggiore.

Che dirvi di più? Almeno il finale lasciamolo in sospeso. La mia recensione ha lo stesso ritmo incalzante del libro. Ogni volta resto basita dalla bravura di James Frey e Jobie Hughes: è incredibile la loro capacità di rendere avvincente ed inaspettata una saga che ha già tre capitoli alle sue spalle. I punti di snodo sono molto interessanti ed i colpi di scena (in qualsiasi altro libro prevedibili) qui risultano tali. Impossibili da prevedere. Impensabili. In questo libro le voci narranti sono quelle di Sam, Sei, Quattro e Sette. Mi piace l’alternanza delle voci dei protagonisti che permette al lettore di entrare nei panni di tutti, di comprendere punti di vista e debolezze. Ancora non ci è stata data la possibilità di entrare nei panni di Nove, Otto, Ella né tantomeno in quelli di Cinque… forse nel prossimo capitolo! Se dovessi trovare una pecca, giusto per il gusto di trovarla… i Mogadorian mi ricordano un po’ troppo i Dissennatori, anche nel comportamento e Setrakus Ra fa un po’ Lord Voldemort.. ma a Pittacus Lore perdono qualsiasi cosa!!!!

Nessun commento:

Posta un commento