Fine: 12 marzo 2013
Mi
è piaciuto veramente tanto questo libro di McCall Smith. Era il primo per me,
ma decisamente seguiranno tutti gli altri, compresi quelli che non sono stati
pubblicati in italiano, ma sono in inglese. Si perché le avventure di Precious Ramotswe
e la sua Lady’s Detective Agency n.1 sono molte e io le voglio leggere tutte! La
signora Preciuos vive a Gaborone, la capitale del paese, e conduce una vita indipendente
e di tutto rispetto; è una detective, un’investigatrice privata che gode di buona
fama e di una posizione benestante. Nella sua piccola agenzia lavora anche la segretaria
Makutsi, molto perspicace ed intelligente che l’aiuta nelle indagini. Mentre vive
un periodo felice, dovuto al suo fidanzamento con il buon signor JLB Maketoni (rispettabile
meccanico della capitale) le capita tra le mani un caso spinoso: la scomparsa
di un ragazzo americano, risalente, però, a dieci anni prima. La madre, la signora
Curtin non si è mai arresa alla scomparsa del figlio da una fattoria sperimentale
vicino al deserto del Kalahari e, dopo aver tentato ogni strada in dieci anni, come
ultimo tentativo racconta il suo dramma alla signora Ramotswe chiedendole aiuto.
Nemmeno giustizia, solo aiuto a ritrovare le spoglie del figlio che secondo lei
è indubbiamente morto. Ovviamente Precious accetta, pur essendo un compito difficile;
dovrà trovare tracce nuove, se possibile, dopo dieci anni di tentativi della polizia
andati a vuoto. Dovrà parlare nuovamente coi testimoni, ispezionare i luoghi,
ma dieci anni sono tanti. Eppure non si può negare ad una madre il diritto di sapere
cosa sia successo e di seppellire il proprio figlio…
Non
si può dire che il giallo sia l’elemento dominante di questo racconto, potrebbe
essere tranquillamente una storia romantica con un giallo sullo sfondo… oppure una
storia di vita, del Botswana, con un giallo da risolvere e un matrimonio da suggellare.
Le vicende personali di JBL Maketoni e Precious si intrecciano a quelle delle investigazioni,
così come a quelle di altri personaggi come Florence (la domestica di JBL) o dei
piccoli Motholele e Puso (orfani dell’orfanotrofio della direttrice Potokwane).
Sullo sfondo è costante il richiamo alle bellissime ed interessanti tradizioni di
questo meraviglioso paese africano ed anche la dignità di queste persone. Si intravedono
qua e là considerazioni sui nuovi giovani, così pigri e maleducati (in Europa
non è così diverso), il rapporto con il mondo spirituale, la cordialità e l’ospitalità
della gente, la grande considerazione della quale gode anche il parente più lontano,
la presunzione degli Europei o degli americani (più in generale degli estranei)
di sapere sempre quale sia il meglio per gli africani e la grande vuota capacità
di criticare sempre il loro mondo, le loro azioni e i loro costumi. Come a
volere sempre necessariamente insegnare qualcosa. Insegnare che cosa poi? Precious
proprio non se lo spiega.
Il libro è scorrevole, attualissimo e pieno di spunti
interessanti. Mi ha colpito molto la africanità di questo scrittore, scozzese di
famiglia; non è sempre facile trovare oggettività ed obiettività da parte di chi
ha alle spalle generazioni di coloni. Ho studiato tutta l’Africa subsahariana per
dare un esame che non dimenticherò mai. È stato il più bell’esame che io abbia
mai affrontato. La storia dell’Africa, la storia vera, fatta di sfruttamento e
colonie, di apartheid ed ingiustizie è qualcosa che non si cancella dal proprio
cuore e ti fa sentire responsabile dello sfruttamento indiscriminato di un
continente, si, non un popolo, UN CONTINENTE INTERO! Portato lentamente alla distruzione
pur avendo infinite ricchezze. A partire dalla propria gente, che ha sempre un sorriso
nonostante le difficoltà.
A chiunque potesse interessare c'è un bellissimo libro che parla della storia dell'Africa Subsahariana, dalla colonizzazione all'indipendenza, s'intitola Il Leone e il Cacciatore, di Anna Maria Gentili.
http://www.anobii.com/books/Il_leone_e_il_cacciatore/9788843010295/0104658bad69696963/
Anche io ho trovato questo libro molto carino :)
RispondiEliminaTuttavia, ammetto di essermi annoiata un po' dopo aver letto un altro paio di titoli di questa serie... credo sia da prendere a piccole dosi perché i libri sono molto simili tra loro.
Guarda è il primo che leggo perciò non saprei. Tuttavia mi è piaciuto molto lo sfondo africano, perchè non è propriamente un giallo avvincente...
RispondiEliminaTi dirò :)