Inizio: 24 marzo 2010
Fine: 6 aprile 2010

Carroll, illustre matematico, amante degli indovinelli e degli enigmi... come poteva non intrigarmi questo libro?
E invece niente, è davvero solo una storia per bambini, scritta attraverso gli occhi dei bambini e (forse) comprensibile solo a loro. Un grande merito a Carroll, escludendo la fantasia e la creatività è sicuramente la capacità di giocare con la sua lingua, tanto che sicuramente varrà la pena rileggerlo in inglese. Nel testo in italiano le note ci sono e sono anche illustrate bene, ma comunque si perde molto dell'originale.
Quanto alla storia ovviamente non ha un senso, ce l'ha solo per Alice, ma in realtà spesso anche lei è molto confusa. Non si può dire nulla di più perchè più che una storia sembra una lista di personaggi che non hanno niente a che vedere tra di loro, non c'è un filo rosso, a meno che non si considerino il giorco delle carte e quello degli scacchi, ma mi sembra un po' pochino.
Quello che mi ha stupito è il personaggio di Alice: solitamente i bambini delle storie sono sempre buoni, spesso in difficoltà.. caricati di buoni sentimenti e atteggiamenti solidali. Alice invece è una bambina vera nel senso peggiore del termine, Alice è una rompiscatole viziata, abituata a giocare da sola, alquanto saccentella e così via.. insomma di bambine così se ne trovano a iosa! Non credo che Carroll volessa dare questa immagine di lei, ma sinceramente è questa l'Alice (perdonate la nominalizzazione del nome proprio) che a me è arrivata.
Non so se consigliarvi questo libro o meno.
Alle volte forse il trucco è tornare bambini per leggerlo con stupore e io non sono in grado di farlo.
Spero che voi ci riusciate!!
Quanto alla storia ovviamente non ha un senso, ce l'ha solo per Alice, ma in realtà spesso anche lei è molto confusa. Non si può dire nulla di più perchè più che una storia sembra una lista di personaggi che non hanno niente a che vedere tra di loro, non c'è un filo rosso, a meno che non si considerino il giorco delle carte e quello degli scacchi, ma mi sembra un po' pochino.
Quello che mi ha stupito è il personaggio di Alice: solitamente i bambini delle storie sono sempre buoni, spesso in difficoltà.. caricati di buoni sentimenti e atteggiamenti solidali. Alice invece è una bambina vera nel senso peggiore del termine, Alice è una rompiscatole viziata, abituata a giocare da sola, alquanto saccentella e così via.. insomma di bambine così se ne trovano a iosa! Non credo che Carroll volessa dare questa immagine di lei, ma sinceramente è questa l'Alice (perdonate la nominalizzazione del nome proprio) che a me è arrivata.
Non so se consigliarvi questo libro o meno.
Alle volte forse il trucco è tornare bambini per leggerlo con stupore e io non sono in grado di farlo.
Spero che voi ci riusciate!!
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