venerdì 23 settembre 2011

La bambina di Chimel

Inizio: 17 settembre 2010
Fine: 17 settembre 2010

Non leggo più fiabe/favole da quando avevo 11 anni. Non tanto perchè non mi interessino, ma perchè non riesco più. Non ce la faccio, sono troppo rigida mentalmente e non ho più la classica spensieratezza dei bambini... ma questa storia mi ha aperto il cuore con la sua semplicità e la sua franchezza. Rigoberta Menchu scrive quest'opera a quattro mani, con Liano e crea questo ricordo dolcissimo della sua infanzia, quando tutto nel piccolo villaggio di Chimel era bello. Attraverso il nonno comprendiamo qualcosa della grande e complessa cultura Maya e soprattutto del grande rispetto che questa cultura ha nei confronti di tutto ciò che è natura.
Gli occhi di Rigoberta rievocano questo racconto con gli stessi sentimenti di allora, notevole se consideriamo la sofferente vita di questa donna e tutte le vicissitudine da lei passate. E se ha aiutato me a sentirmi bambina di nuovo... allora è proprio da leggere!

Citazione pag 47
Il nonno ci diceva sempre che ogni cosa ha il suo spirito nawal, la sua ombra il suo doppio. La terra ha il suo spirito, l'albero ha il suo spirito, la montagna ha il suo spirito. [...] Per questo bisogna parlare alla terra, al fiume , ai fiori. Per questo bisogna portare rispetto, perchè bisogna chiedere permesso per qualsiasi cosa, come con le persone.

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