venerdì 23 settembre 2011

Le luci nelle case degli altri

Inizio: 27 dicembre 2010
Fine: 3 gennaio 2011

Che dire, leggetelo! Avevo visto questo libro alla Mondadori ma, causa scarsità di finanze, ho optato per la biblioteca. L’ho letto in pochissimo tempo (troppo però, tanta era la voglia). È scritto in modo originale ed anche la vicenda è piuttosto innovativa rispetto alle cose in commercio ultimamente; questo mi fa molto piacere perché l’autrice è italiana e sono sicura che diventerà, se già non lo è diventato, un best seller. Racconta la storia di Mandorla, che a sei anni rimane orfana di madre. Sa che il suo papà è un astronauta che lavora sulla Luna e che non può, anche se vorrebbe, tornare a prenderla, proprio non può. Maria, sua madre, abita in Grotta Perfetta ormai da tempo, per la precisione all’ultimo piano, quello della lavanderia ed il suo legame con i condomini è stupendo, tutti la amano. Un condominio come tanti, con le sue imperfezioni, le sue persone, le loro abitudini, i loro vizi e le loro virtù, che improvvisamente si ritrova a fare i conti con la morte di Maria e il destino di questa bimba. Decidono così di adottarla tutti insieme, anche se legalmente solo la signorina Polidoro detiene la sua tutela. Forse non sarebbe stato così (o forse si) se Mandorla, ignara di tutto, quel giorno non avesse consegnato una lettera che la madre le aveva scritto il giorno della sua nascita nella quale dice che il padre di Mandorla è proprio uno dei condomini. Ma chi? Per ovviare al riconoscimento i condomini stringono un patto: cresceranno la bambina tutti insieme. A partire da Tina, che la tiene con se un anno, passando per Cate e Samuele (e il piccolo Lars), arrivando alla coppia omosessuale composta da Paolo e Michelangelo, più su, fino al 4° piano dove abitano Lidia e Lorenzo (con Efexor) ed infine all’ultimo, quello dove abita la famiglia Barilla. Tutti amano Mandorla e tutti cerano di crescerla, così lei da una parte diventa ognuno di loro, dall’altra cresce con un’ingenuità ed una freschezza senza pregiudizi (andando felice al gay pride sulle spalle di Candy Candy). Mandorla è semplice, spontanea, una ventata d’aria fresca ma non si sente una ragazzina della sua età, si sente diversa dai suoi coetanei, non si sente all’altezza. E poi è terrorizzata a morte dal cattivissimo Porcomondo, che oramai non c’è più, ma rappresenta il suo incubo peggiore. E così, per paura, per sentirsi protetta, fin da piccola prega, come le viene, perché nessuno glielo ha mai insegnato: prega per essere un taxi inglese, delle tendine, una festa… La sua vita scorre leggera, almeno fino a quando non scopre la verità su sua madre e … su suo padre. Ma quale verità? Chi è quell’uomo che non si è fatto avanti 10 anni prima? Servirà cercarlo e ricercarlo tra i volti di Samuele, Lorenzo, Cesare, Paolo e Michelangelo?
È uno spaccato meraviglioso di vite, come ce ne sono tante, guardate con amore ed innocenza.
Mandorla racconta la sua storia dalla cella di una prigione, dove è detenuta in attesa che il giudice si occupi di lei… non vi racconto cosa l’ha portata lì, ve lo dirà lei.

Citazione pag 244
Uno che ha capito quanto la vita, più la fissi tuto preoccupato, più le passi l'ansia.

Citazione pag 385
L'unico perdono possibile che possiamo conecdere alle nostre mamme e ai nostri papà è lasciarli andare, a un certo punto. Continuare a volergli bene, se pensiamo che l'abbiano meritato. Ma smetterla di far dipendere il nostro destino dal loro. Altrimenti avremo solo una buona scusa per non combinarci niente con quel destino.

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