venerdì 23 settembre 2011

I milanesi ammazzano al sabato

Inizio: 8 novembre 2010
Fine: 17 novembre 2010

Eccomi qua a ringraziare Desperate Student per il suo consiglio datomi nel gruppo Un consiglio al mese. Avevo questo libro tra i non iniziati, comprato perché avevo letto dei buoni commenti, ma in realtà forse sarebbe rimasto molto tempo sulla mia libreria…
Invece l‘ho letto, in pochi giorni e mi è piaciuto moltissimo. Credo che le avventura di Duca Lamberti siano un po’ come quelle di Montalbano e che quindi vadano lette in un ordine ben preciso. Si deduce chiaramente che oltre al giallo c’è una storia personale del Dottor Lamberti che va al di là del singolo romanzo. Ma comunque un giallo è sempre un giallo. E questo è davvero bello, nonostante io non ami le ambientazioni noir, quelle un po’ city un po’ thriller, diciamocelo io amo il giallo alla Agatha Christie, ma h apprezzato molto Scerbanenco. E’ la prima cosa che leggo di lui, ma si dice sempre che sia la prima impressione quella che conta. Come si fa a recensire un giallo senza far passare al lettore la voglia di leggerlo? Come faccio ad invogliarvi senza raccontarvi nulla??? Troviamo un compromesso: non leggetelo per assistere all’ultimo giallo risolto da Duca Lamberti, ma leggetelo per conoscere la meravigliosa figura di Amanzio Berzaghi, il padre di una ragazza che da un giorno con l’altro scompare e ancora più inaspettatamente viene trovata morta. Leggetelo per riscoprire Milano e i dintorni. Non è che di Milano venga raccontato molto, ma in un certo senso chi ci abita si ritrova per forza nell’atmosfera. Manca solo la nebbia.
Non voglio dirvi altro, leggetelo e basta!

Citazione pag 153
Perchè i criminali non sono mai intelligenti. La delinquenza è una forma sordida e pericolosa di idiozia, nesuna persona, appena appena intelligente fa il ladro, il rapinatore, l'assassino.

Citazione pag 172
Probabilmente qualche inquilino si era accorto dell'acqua che scorreva fuori dalla porta, ma si era ben guardato dall'avvisare quacno, il portiere: la civiltà di massa ha questo pregio, che ciascuno può annegare liberamente senza che gli altri gli diano fastidio nel tentativo di salvarlo. E' in fondo una forma di delicatezza e di rispetto dell'opinione altrui di morire da sè.

 
 

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